La passione per la discesa nel Blu a caccia di prede,l'istinto primordiale, la voglia di cibarsi di ciò che si cattura...il silenzio...l'armonia...la fluidità...il blu....


mercoledì 12 gennaio 2011

4 Uomini a pesca......

Eravamo in quattro - Peppe, Nicola, io e Mimmo. Eravamo seduti lungo la scalinata che ci riportava a casa, ansimando e parlando di come eravamo messi male - intendo messi male da un punto di vista medico, ovviamente. Ci sentivamo, però. tutti su di morale, e la cosa ci faceva sopportare meglio la scarpinata.

Peppe disse che a volte veniva sopraffatto da attacchi reumatici così forti da non sapere più cosa stava facendo; e allora io dissi che soffrivo di dolori alle ginocchia. Per quanto riguardava Nicola (il più giovane) rimaneva in silenzio guardandoci con aria perplessa, Mimmo non si lamentava più di tanto ma al contempo non abbandonava la sua seduta.

Insomma chi ci avesse incontrato lungo quelle rampe di scale non avrebbe esitato ad aver pena di noi….. eppure……era stata una mattinata fantastica, degna conclusione di un weekend favoloso cominciato con la gara di tiro al bersaglio subacqueo ed oggi si chiudeva con una pescata tra amici, durante la quale non avevamo fatto altro che scherzare e ridere, anche sui nostri malanni.

L’acqua in quel della costiera amalfitana ci aveva accolto con un colore insolito per la mareggiata che si era abbattuta nella settimana precedente. Era praticamente verdognola, ed aveva una caratteristica particolare: freddissima nel primo metro e poi si riscaldava man mano che si scendeva in profondità. Fatto che ti faceva venir voglia di restare quanto più possibile sul fondo.

Appena cominciato a fare qualche aspetto insagolo un cefalo di circa un chilogrammo che, curioso, si era avvicinato un po’ troppo a quello strano essere che lo guardava da dietro ad un ciuffo di posidonia. Poi la mia giornata continua con vari agguati ed aspetti portati tra le posidonie al fine di trovare la regina dell’inverno o quasi, ed alla fine riesco a fulminare una corvina di circa un chilogrammo e cento tra gli steli della pianta, mimetizzata grazie anche all’acqua scura.

Le attese si susseguono, e alla fine riesco ad intravedere una spigola, peccato che il pesce non mi abbia proprio notato neanche sentito probabilmente e continua a farsi i fatti suoi lontano dalla punta del mio dardo. Comincia ad essere tardi e così mi avvio verso la battigia, durante il tragitto incontro Peppe e Nicola con i quali scambio alcune chiacchiere, e poi gli comunico le mie intenzioni.

Giunto al centro di una baietta, riprendo a fare degli aspetti alla ricerca della spigola, ma purtroppo non arriva nulla a tiro…..anzi no…qualcosa sta arrivando, è incredibile è così idrodinamico e silenzioso, procede rasente il fondo e non spaventa la mangianza….è sempre più vicino, ed è grosso, arriva…..scarta di lato, passa dietro un ciuffo di posidonia, è il momento, sparo: preso….si, ma l’asta non ha bucato il pesce da parte a parte, è obbligatorio aprire il mulinello e risalire. In superficie faccio stancare un po’ il pesce e gestisco con dolcezza la sagola per non perderlo, quando è vicino, scendo afferro l’asta e la faccio passare dall’altra parte…e proprio in quel momento accade l’imprevisto, il pesce si gira è fa per attaccarmi, devo spingerlo via e spostarmi di lato, veramente un bello spavento con quei denti. Sono obbligato a chiedere aiuto a Peppe per un tiro risolutore, che ci permette di portare a casa questo splendido predone che ferma l’ago della bilancia a 5,9 chili.


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Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. Sull'universo ho ancora i miei dubbi Albert Einstein -
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