La passione per la discesa nel Blu a caccia di prede,l'istinto primordiale, la voglia di cibarsi di ciò che si cattura...il silenzio...l'armonia...la fluidità...il blu....


mercoledì 11 luglio 2007

La prima pagina del numero di Marzo 2007 del Giornalino del Mistral - a cura di G. Di Bisceglie

Tutti noi sappiamo cosa stia a indicare la bandierina che svetta sulle nostre boe; e tuttavia non molti si rendono effettivamente conto della importanza che riveste un tale segnale. E del resto, diciamolo francamente: la boa segna-sub è una gran rottura di balle! Potremmo librarci felici, qua e là per il mare... e invece dobbiamo restare attaccati a quel cordone ombelicale che ci impaccia fino alla noia, a ricordarci che non siamo pesci...

Ma se ci passano per la mente simili considerazioni, ma allora siamo sicuri di comprendere a fondo il significato di quel segnale? O peggio: non saremo forse un po' troppo schiavi della considerazione che quello costituisca solo un "obbligo" di legge?

Non c'è niente da fare...: ci sono cose che vanno accettate preliminarmente, senza discuterne, senza chiedersi il "perché". Si tratta di cose legate alla nostra sicurezza. ...Nonché il rispetto della legge: cosa che specie dalle nostre parti viene fin troppo facilmente etichettata come "stupidità", "dabbenagine"...: esse' fesso, 'nsomma!

Ma quando si tratta di una legge preposta alla sicurezza, mi spiegate come si fa a "essere fessi" osservandola? Non si è, semmai, "fessi" dando credito alle voci superficiali che invitano al classico, intramontabile "ma futteténne!..." Invece qui in ballo non c'è solo il rispetto di una norma. C'è ben altro: c'è la dignità di una bandiera. Perché quella striscia bianca in campo rosso è innegabilmente il nostro simbolo, riconoscibile in tutto il mondo. Ed essa più che ogni altra cosa racconta di noi e della nostra passione, nonché del fascino che il mare esercita sugli uomini. Quella boa che ci tiriamo dietro è il simbolo di una vera e propria cultura, non solo sportiva. E ha una utilità che va ben oltre la norma di sicurezza che ne sancisce la obbligatorietà.

Infatti, la boa segna-sub serve a:

- segnalare la nostra presenza alle barche;

- depositarvi gli accessori da pesca che potrebbero servirci (un secondo fucile, il portapesci, la torcia, o anche un piombo che risultasse di troppo, ecc.);

- depositarvi acqua o liquidi da bere (voce a parte, perché seppure un accessorio potremmo tranquillamente scegliere di non portarlo, invece l'acqua sarebbe sempre bene averla con sé: cosa impossibile senza la boa appresso);

- depositarvi il pescato, o quanto dovessimo trovare da portare a riva (anche rifiuti pericolosi come piccole batterie, nel caso dei più volenterosi);

- costituire un utile appoggio in caso di stanchezza, anche psicologicamente intesa;

- costituire un appoggio finanche vitale in caso di malore (non pensate ai casi estremi, ma considerate quelli più banali ma tuttavia capaci di farci trovare in serie difficoltà: come congestione, giramenti di testa, ecc.);

- costituire un utilissimo appoggio psicologico (questa volta inteso come "presidio", visto che ci troviamo comunque in un ambiente assolutamente "estraneo");

- costituire il nostro "correntometro" e "anemoscopio" (ebbene sì! Una cosa a cui non si pensa mai, ma che tuttavia costituisce un utilizzo che un po' tutti effettivamente facciamo della boa, studiandone la posizione rispetto a noi: ovvero indicatore delle correnti marine e del vento!);

- costituire un punto di appoggio per poter richiamare l'attenzione (in caso di difficoltà o comunque nel bisogno di aiuto, la boa ci pertette di ergerci fuori dell'acqua, e ci rende maggiormente evidenti col suo colore acceso);

- costituire un segnale per farci trovare da chi dovesse cercarci (come un nostro compagno di pesca, o qualcuno che dovesse preoccuparsi per noi);

- evidenziare la nostra presenza ad altri sub in zona (anche questo è un utilizzo non sempre considerato, eppure di vitale importanza: quando arriviamo nell'area di attività di un altro pescatore subacqueo, ce ne accorgiamo proprio grazie alla sua boa segnasub. E questo ci consente di individuarlo e quindi farci notare a nostra volta. Il fine è di non mettersi in un condizione di pericolo, in quanto, specie con l'acqua torbida, potrebbe benissimo capitare di rientrare nella sua... azione di pesca!).

E infine, un ultimo, ma importantissimo motivo:

- l'esempio. L'esempio funziona come la cintura di sicurezza in auto: che tutti si fermano solo a considerare quanto sia scomoda, se non del tutto inutile, epperò se tutti la mettiamo, prima o poi "lo sfigato di turno" tra noi, ci si salverà le penne! E quindi, portarci dietro la boa può servire anche a salvare la vita a qualcun altro, forse prima che a noi stessi.

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Se vi sembra che in questo articolo si vada sottovalutando l'importanza dell'utilizzo "statutario" della boa segna-sub, ovvero quello preposto alla segnalazione ai natanti dell'uomo in immersione, è perché qui preferiamo rivolgerci a chi, della nostra categoria, troppo spesso non vede di buon occhio questo "ingombrante accessorio".

Tuttavia ci sono ben altre campagne fatte per sensibilizzare i diportisti nautici sul significato della nostra "compagna d'avventure", e una di queste, denominata "CAMPAGNA SICUREZZA BOE SEGNA-SUB", viene attualmente portata avanti su tutto il territorio nazionale da volontari che stanno collocando nei punti di maggiore visibilità, rispetto al pubblico degli usufluitori dei natanti, un grande logo autadesivo che si presenta come un classico "segnale di pericolo": ciò per metterli a conoscenza del fatto che il mancato rispetto delle distanze di sicurezza da tale segnale, non solo va contro i normali e logici criteri di sicurezza, ma costituisce anche una importante infrazione. Tutto questo perché ci si è resi conto della grande ignoranza che vige a riguardo, sia tra i diportisti di "piccolo capottaggio", che persino tra i patentati nautici. E quindi tocca a noi stessi, appassionati della pesca subacquea, di cercare di risolvere in qualche modo la situazione.

La CAMPAGNA SICUREZZA è nata su Internet, ed è aperta all'apporto di chiunque voglia parteciparvi. Basta contattare il proprio "responsabile di zona", come appare dall'elenco presente sul sito della iniziativa ( www.microavventure.it/cs ). L'adesione è assolutamente gratuita, e occorre solo attenersi a certe modalità, visto che non si tratta di un banale "volantinaggio selvaggio", ma ogni autadesivo deve avere una collocazione "strategica" e importante. E sul sito troverete ogni informazione utile.

Gennaro Di Bisceglie

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Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana. Sull'universo ho ancora i miei dubbi Albert Einstein -
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